Alla morte di un soggetto, si apre la successione con il subentro degli eredi, ovvero un complesso di norme che regolano il passaggio di un patrimonio fisico dopo la sua morte ad altri determinati e nuovi titolari. Tali successori possono essere i parenti del defunto in linea retta, come moglie e figli, o anche soggetti senza legami di Sangue. A definire questo procedimento è il diritto ereditario, che disciplina a sua volta diversi tipi di successione: vediamo quali e come funziona il diritto ereditario.

Il diritto ereditario e i tipi di successione che ne derivano

Nel diritto ereditario, come spiega perfettamente l’Avvocato Iacopo Pitorri,  membro della Commissione commissione istituzionale dell’Ordine degli Avvocati di Roma diritti reali e successione e tra i più popolari Avvocati su Internet, sono definiti i rapporti che sono trasmissibili durante le successioni ereditarie e quelli che non lo sono. Nel dettaglio, sono trasmissibili tutti quei rapporti che non si estinguono con la morte del soggetto, come alcuni diritti patrimoniali assoluti (proprietà, altri diritti reali e le loro azioni), mentre non possono essere trasmessi quei rapporti non patrimoniali, ovvero che si estinguono con la morte del titolare, come i diritti personalissimi (usufrutto, uso, abitazione e diritti della personalità). Sono trasmissibili anche i contratti e le obbligazioni, purché non fondati sulle qualità personali della parte, e i rapporti inerenti all’azienda. Dal diritto ereditario derivano tre tipi di successione: quella testamentaria, quella legittima e quella necessaria. 

La successione testamentaria, legittima e necessariaL’Avvocato Pitorri con Studio Legale in Roma, ci tiene a specificare che tra i tipi di successione disciplinati dal diritto ereditario, troviamo tre categorie principali. La prima è la successione testamentaria, ovvero quella in cui il defunto ha lasciato tramite un testamento prima di morire disposizioni ben precise sull’assegnazione del proprio patrimonio agli eredi e ai legatari; come seconda categoria, troviamo la successione legittima, ovvero quella che avviene in assenza di un testamento valido e che vede gli eredi individuati a questo punto dalla legge: secondo quest’ultima, sono gli stretti congiunti del defunto i primi eredi dei defunti a cui assegnare i loro beni dell’asse ereditario. Ciò avviene anche in caso di testamento successivamente dichiarato non valido o per tutti quei beni esclusi da un eventuale testamento presente. Infine, come terza categoria disciplinata dal diritto di ereditario troviamo la successione necessaria: essa è prevista quando il defunto esclude esplicitamente i congiunti più stretti dal proprio testamento, ma ciò non è legittimo in quanto ad essi spenta sempre di diritto una quota di eredità.