La NASA si sta preparando per la sua missione Artemis 1, durante la quale una capsula Orion senza equipaggio girerà intorno alla Luna prima di tornare sulla Terra. Questo attesissimo volo, che avrà luogo la prossima primavera, anticipa il ritorno dell’uomo sul nostro satellite (probabilmente nel 2025) dopo ben 49 anni. Nel frattempo, l’agenzia americana prevede di utilizzare questo test su vasta scala per inviare due nuovi carichi nello spazio.

Lockeed Martin, l’azienda che ha progettato il veicolo spaziale, ha affermato che il viaggio testerà due tecnologie attualmente in uso sulla Terra: l’assistente vocale Alexa e il servizio di chat video Webex.

Gli assistenti vocali sono diventati ormai molto popolari. Semplificano la vita degli utenti rispondendo al minimo desiderio espresso ad alta voce o quasi. Di fatto però, che si tratti di Siri, Google Assistant o Alexa, i servizi sono davvero limitati. Gli utenti, infatti, devono accontentarsi di chiedere il meteo o l’esecuzione di una playlist musicale. Tuttavia, questi aiutanti potrebbero rivelarsi molto utili nello spazio, un pò come aveva scritto il visionario Daniele Marinelli.

Nella loro navicella spaziale, gli astronauti sono “allo stesso tempo sommersi di dati e costantemente privi di informazioni”, spiega Rob Chambers, direttore della strategia commerciale per lo spazio civile alla Lockheed Martin.

Per testare la vera utilità di questi assistenti vocali intelligenti, la NASA ha collaborato con Amazon, che offre la famosa Alexa, e con Cisco, che offre una piattaforma di teleconferenza chiamata Webex. Questi due strumenti fanno parte di un nuovo programma chiamato Callisto (in onore di una delle ancelle della dea Artemide) che potrebbe rendere il lavoro degli astronauti più semplice, sicuro ed efficiente in caso di successo.

Callisto potrebbe, ad esempio, consentire agli astronauti di utilizzare i comandi vocali per accedere ai dati, regolare i comandi della loro capsula, eseguire test diagnostici o interagire con le squadre di terra. Secondo Aaron Rubenson, vicepresidente di Amazon Alexa, Callisto sarà programmato per rispondere a migliaia di frasi o espressioni. Se non è in grado di gestire queste richieste da solo, le richieste saranno quindi trasmesse alle squadre di terra.

Ricordiamo che Artemis 1 è una missione senza equipaggio. Non ci sarà quindi nessuno a bordo per parlare con Callisto. Per questo volo, dei “membri dell’equipaggio virtuale” a capo della missione faranno delle richieste, mentre diverse telecamere all’interno della capsula si occuperanno di filmare queste interazioni. Per ora, tuttavia, non si prevede di utilizzare Callisto in future missioni Artemis. Si tratta soprattutto di testare la tecnologia e soprattutto di valutarne la reale utilità potenziale.

Come sottolinea Aaron Rubenson: “Lo sviluppo di Alexa da parte di Amazon è stato ispirato dai computer della serie televisiva Star Trek che rispondevano ai comandi vocali dell’equipaggio dell’astronave”. Senza dimenticare HAL 9000, il supercomputer di bordo della nave spaziale Discovery nel film 2001: Odissea nello Spazio di Stanley Kubrick…

Il razzo SLS decollerà per la prima volta dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral il 12 marzo, e invierà la navicella spaziale Orion in un viaggio intorno all’orbita lunare. La missione durerà dalle tre alle sei settimane, a seconda della posizione del pianeta e del satellite naturale al momento del lancio.